Legge 28 dicembre 2015, n. 208
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello
Stato
(Legge di stabilità 2016)
(G.U. 30 dicembre 2015, n. 302)
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Articolo 1
commi da 1 a 99
commi da 100 a 199
commi da 200 a 299
commi da 300 a 399
commi da 400 a 499
commi da 500 a 599
commi da 600 a 699
commi da 700 a 799
commi da 800 a 899
commi da 900 a 999
1. - 5. (omissis)
5. Il comma 430 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, è abrogato.
6. Al comma 718 dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, sono apportate le seguenti modifiche:
a) alla lettera a), le parole: «di due punti percentuali a decorrere dal 1º gennaio 2016 e di un ulteriore punto percentuale dal 1º gennaio 2017» sono sostituite dalle seguenti: «di tre punti percentuali dal 1º gennaio 2017»;
b) alla lettera b), le parole: «di due punti percentuali a decorrere dal 1º gennaio 2016, di un ulteriore punto percentuale dal 1º gennaio 2017 e di ulteriori 0,5 punti percentuali dal 1º gennaio 2018» sono sostituite dalle seguenti: «di due punti percentuali dal 1º gennaio 2017 e di un ulteriore punto percentuale dal 1º gennaio 2018»;
c) alla lettera c), le parole: «700 milioni di euro per l’anno 2018» sono sostituite dalle seguenti: «350 milioni di euro per l’anno 2018».
7. Al comma 632 dell’articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, al terzo periodo, le parole da: «, con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli» fino alla fine del periodo sono soppresse.
8. Il comma 4-bis dell’articolo 51 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, è abrogato.
9. Al fine di evitare un pregiudizio alla continuità dell’azione amministrativa, ai dipendenti dell’Amministrazione economico finanziaria, ivi incluse le Agenzie fiscali, cui sono state affidate le mansioni della terza area sulla base dei contratti individuali di lavoro a tempo indeterminato stipulati in esito al superamento di concorsi banditi in applicazione del contratto collettivo nazionale di comparto del quadriennio 1998-2001, o del quadriennio 2002-2005, continua ad essere corrisposto, a titolo individuale e in via provvisoria, sino all’adozione di una specifica disciplina contrattuale, il relativo trattamento economico e gli stessi continuano ad esplicare le relative funzioni, nei limiti delle facoltà assunzionali a tempo indeterminato e delle vacanze di organico previste per le strutture interessate.
10. All’articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2, le parole da: «, nonché l’unità immobiliare» fino a: «non superiore a 15.000 euro annui» sono soppresse;
b) al comma 3, prima della lettera a) è inserita la seguente:
«0a) per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale, a condizione che il contratto sia registrato e che il comodante possieda un solo immobile in Italia e risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato; il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante oltre all’immobile concesso in comodato possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9; ai fini dell’applicazione delle disposizioni della presente lettera, il soggetto passivo attesta il possesso dei suddetti requisiti nel modello di dichiarazione di cui all’articolo 9, comma 6, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23»;
c) al comma 5, il secondo periodo è soppresso;
d) il comma 8-bis è abrogato;
e) al comma 13-bis, le parole: «21 ottobre» sono sostituite dalle seguenti: «termine perentorio del 14 ottobre».
11. Al comma 8 dell’articolo 9 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, l’ultimo periodo è soppresso.
12. All’articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, è aggiunto il seguente periodo: «Le disposizioni di cui al presente comma si applicano, dal periodo d’imposta 2014, anche all’imposta municipale immobiliare della provincia autonoma di Bolzano, istituita dalla legge provinciale 19 aprile 2014, n. 3, ed all’imposta immobiliare semplice della provincia autonoma di Trento, istituita dalla legge provinciale 30 dicembre 2014, n. 14».
13. A decorrere dall’anno 2016, l’esenzione dall’imposta municipale propria (IMU) prevista dalla lettera h) del comma 1 dell’articolo 7 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, si applica sulla base dei criteri individuati dalla circolare del Ministero delle finanze n. 9 del 14 giugno 1993, pubblicata nel supplemento ordinario n. 53 alla Gazzetta Ufficiale n. 141 del 18 giugno 1993. Sono, altresì, esenti dall’IMU i terreni agricoli:
a) posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, iscritti nella previdenza agricola, indipendentemente dalla loro ubicazione;
b) ubicati nei comuni delle isole minori di cui all’allegato A annesso alla legge 28 dicembre 2001, n. 448;
c) a immutabile destinazione agrosilvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile. A decorrere dall’anno 2016, sono abrogati i commi da 1 a 9-bis dell’articolo 1 del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 34.
14. All’articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147:
a) al comma 639, le parole: «a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile» sono sostituite dalle seguenti: «a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile, escluse le unità immobiliari destinate ad abitazione principale dal possessore nonché dall’utilizzatore e dal suo nucleo familiare, ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9»;
b) il comma 669 è sostituito dal seguente:
«669. Il presupposto impositivo della TASI è il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati e di aree edificabili, ad eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli e dell’abitazione principale, come definiti ai sensi dell’imposta municipale propria di cui all’articolo 13, comma 2, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, escluse quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9»;
c) al comma 678 sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati, l’aliquota è ridotta allo 0,1 per cento. I comuni possono modificare la suddetta aliquota, in aumento, sino allo 0,25 per cento o, in diminuzione, fino all’azzeramento»;
d) al comma 681 sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Nel caso in cui l’unità immobiliare è detenuta da un soggetto che la destina ad abitazione principale, escluse quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, il possessore versa la TASI nella percentuale stabilita dal comune nel regolamento relativo all’anno 2015. Nel caso di mancato invio della delibera entro il termine del 10 settembre 2014 di cui al comma 688 ovvero nel caso di mancata determinazione della predetta percentuale stabilita dal comune nel regolamento relativo al 2015, la percentuale di versamento a carico del possessore è pari al 90 per cento dell’ammontare complessivo del tributo»;
e) al comma 688, le parole: «21 ottobre» sono sostituite dalle seguenti: «termine perentorio del 14 ottobre».
15. All’articolo 13, comma 2, lettera a), del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, ivi incluse le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa destinate a studenti universitari soci assegnatari, anche in deroga al richiesto requisito della residenza anagrafica».
16. Il comma 15-bis dell’articolo
19 del citato decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni,
dalla legge n. 214 del 2011, è sostituito dal seguente:
«15-bis. L’imposta di cui al comma 13 non si applica al possesso
dell’abitazione principale e delle pertinenze della stessa e alla casa
coniugale assegnata al coniuge, a seguito di provvedimento di separazione
legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del
matrimonio, ad eccezione delle unità immobiliari che in Italia risultano
classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, per le quali si
applica l’aliquota nella misura ridotta dello 0,4 per cento e la detrazione,
fino a concorrenza del suo ammontare, di euro 200 rapportati al periodo
dell’anno durante il quale si protrae tale destinazione; se l’unità
immobiliare è adibita ad abitazione principale da più soggetti passivi la
detrazione spetta a ciascuno di essi proporzionalmente alla quota per la
quale la destinazione medesima si verifica».
17. Al fine di tenere conto dell’esenzione di cui ai commi da 10 a 16, 53 e 54 del presente articolo prevista per l’IMU e la TASI, all’articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 380-ter, lettera a), dopo il primo periodo è inserito il seguente: «A decorrere dall’anno 2016 la dotazione del Fondo di solidarietà comunale di cui al primo periodo è incrementata di 3.767,45 milioni di euro» e il secondo e il terzo periodo sono sostituiti dai seguenti: «La dotazione del Fondo di cui al primo periodo è assicurata attraverso una quota dell’imposta municipale propria, di spettanza dei comuni, di cui al citato articolo 13 del decreto-legge n. 201 del 2011, pari a 4.717,9 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015 e a 2.768,8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e seguenti. Corrispondentemente, nei predetti esercizi è versata all’entrata del bilancio statale una quota di pari importo dell’imposta municipale propria, di spettanza dei comuni. A seguito della riduzione della quota di imposta municipale propria di spettanza comunale da versare al bilancio dello Stato per alimentare il Fondo di solidarietà comunale, a decorrere dall’anno 2016, la dotazione del predetto Fondo è corrispondentemente ridotta in misura pari a 1.949,1 milioni di euro annui»;
b) al comma0-ter, lettera a), l’ultimo periodo è sostituito dal seguente: «Al fine di incentivare il processo di riordino e semplificazione degli enti territoriali, una quota del Fondo di solidarietà comunale, non inferiore a 30 milioni di euro a decorrere dall’anno 2014, è destinata ad incrementare il contributo spettante alle unioni di comuni ai sensi dell’articolo 53, comma 10, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e successive modificazioni, e una quota non inferiore a 30 milioni di euro è destinata, ai sensi dell’articolo 20 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e successive modificazioni, ai comuni istituiti a seguito di fusione»;
c) al comma 380-ter, lettera b), le parole: «per gli anni 2015 e successivi» sono sostituite dalle seguenti: «per l’anno 2015, entro il 30 aprile per l’anno 2016 ed entro il 30 novembre dell’anno precedente a quello di riferimento per gli anni 2017 e successivi»;
d) al comma 380-ter, la lettera d) è sostituita dalla seguente:
«d) con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui alla lettera b) può essere variata la quota di gettito dell’imposta municipale propria di spettanza comunale di cui alla lettera a) da versare al bilancio dello Stato e, corrispondentemente, rideterminata la dotazione del Fondo di cui alla medesima lettera a). Le modalità di versamento al bilancio dello Stato sono determinate con il medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio»;
e) al comma 380-quater:1) dopo le parole: «20 per cento» sono inserite le seguenti: «per l’anno 2015, il 30 per cento per l’anno 2016, il 40 per cento per l’anno 2017 e il 55 per cento per l’anno 2018»;
2) le parole: «approvati dalla Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale di cui all’articolo 4 della legge 5 maggio 2009, n. 42, entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento» sono sostituite dalle seguenti: «approvati dalla Commissione tecnica per i fabbisogni standard entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento. Per l’anno 2016, sono assunti a riferimento i fabbisogni standard approvati dalla predetta Commissione entro il 31 marzo 2016»;
3) le parole: «l’anno 2015», ovunque ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: «gli anni 2015 e 2016»;f) dopo il comma 380-quinquies sono inseriti i seguenti: (omissis)
18. All’articolo 20 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo il comma 1 è inserito il seguente:
«1-bis. A decorrere dall’anno 2016, il contributo straordinario a favore degli enti di cui al comma 1 è commisurato al 40 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010, nel limite degli stanziamenti finanziari previsti e comunque in misura non superiore a 2 milioni di euro per ciascun beneficiario. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’interno, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, sono disciplinate le modalità di riparto del contributo, prevedendo che in caso di fabbisogno eccedente le disponibilità sia data priorità alle fusioni o incorporazioni aventi maggiori anzianità e che le eventuali disponibilità eccedenti rispetto al fabbisogno determinato ai sensi del primo periodo siano ripartite a favore dei medesimi enti in base alla popolazione e al numero dei comuni originari»;
b) al comma 3, le parole: «di cui al comma 1» sono sostituite dalle seguenti: «di cui ai commi 1 e 1-bis».
19. - 26. (omissis)
27. All’articolo 1 della legge 27 dicembre
2013, n. 147, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 652, terzo periodo, le parole: «per gli anni 2014 e 2015» sono sostituite dalle seguenti: «per gli anni 2014, 2015, 2016 e 2017»;
b) al comma 653, la parola: «2016» è sostituita dalla seguente: «2018».
28. - 30. (omissis)
31. All’articolo 5, comma 1, del decreto legislativo 26
novembre 2010, n. 216, la lettera e) è sostituita dalla seguente:
«e) le metodologie predisposte ai sensi della lettera a) e le elaborazioni
relative alla determinazione dei fabbisogni standard di cui alla lettera b)
sono sottoposte alla Commissione tecnica per i fabbisogni standard, anche
separatamente, per l’approvazione; in assenza di osservazioni, le stesse si
intendono approvate decorsi quindici giorni dal loro ricevimento. Le
metodologie e i fabbisogni approvati dalla Commissione tecnica sono
trasmessi dalla società Soluzioni per il sistema economico – Sose Spa al
Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e al Dipartimento delle
finanze del Ministero dell’economia e delle finanze».
32. Il comma 1 dell’articolo 6 del decreto legislativo 26
novembre 2010, n. 216, è sostituito dal seguente:
«1. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, previa
deliberazione del Consiglio dei ministri, sono adottati, anche
separatamente, la nota metodologica relativa alla procedura di calcolo di
cui agli articoli precedenti e il fabbisogno standard per ciascun comune e
provincia, previa verifica da parte del Dipartimento della Ragioneria
generale dello Stato del Ministero dell’economia e delle finanze, ai fini
del rispetto dell’articolo 1, comma 3. Lo schema di decreto è corredato di
una relazione tecnica redatta ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della
legge 31 dicembre 2009, n. 196, e successive modificazioni, che ne evidenzia
gli effetti finanziari. Sullo schema di decreto è sentita la Conferenza
Stato-città ed autonomie locali. Nel caso di adozione dei soli fabbisogni
standard, decorsi quindici giorni dalla sua trasmissione alla Conferenza, il
decreto può essere comunque adottato, previa deliberazione definitiva da
parte del Consiglio dei ministri; esso è pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale. Nel caso di adozione della nota metodologica relativa alla
procedura di calcolo, decorsi quindici giorni dalla trasmissione alla
Conferenza, lo schema è comunque trasmesso alle Camere ai fini
dell’espressione del parere da parte della Commissione parlamentare per
l’attuazione del federalismo fiscale e da parte delle Commissioni
parlamentari competenti per le conseguenze di carattere finanziario. Decorsi
quindici giorni dalla trasmissione alle Camere da parte del Governo, il
decreto può essere comunque adottato, previa deliberazione definitiva da
parte del Consiglio dei ministri; esso è pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale. Il Governo, se non intende conformarsi ai pareri parlamentari,
trasmette alle Camere una relazione con cui indica le ragioni per le quali
non si è conformato ai citati pareri. Ciascuno dei decreti del Presidente
del Consiglio dei ministri recante determinazione dei fabbisogni standard
per i comuni e le province indica in allegato gli elementi considerati ai
fini di tale determinazione».
33. All’articolo 7, comma 2, del decreto legislativo 26 novembre 2010, n. 216, le parole da: «, che si avvale» fino a: «federalismo fiscale» sono soppresse.
34. - 97. (omissis)
98. Alle imprese che effettuano l'acquisizione
dei beni strumentali nuovi indicati nel comma 99, destinati a strutture
produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia,
Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, ammissibili alle deroghe previste
dall'articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del Trattato sul funzionamento
dell'Unione europea, e nelle zone assistite delle regioni Molise e Abruzzo,
ammissibili alle deroghe previste dall'articolo 107, paragrafo 3, lettera
c), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, come individuate
dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020 C(2014)6424 final del
16 settembre 2014, come modificata dalla decisione C(2016)5938 final del 23
settembre 2016, fino al 31 dicembre 2020 è attribuito un credito d'imposta
nella misura massima consentita dalla citata Carta. Alle imprese attive nel
settore della produzione primaria di prodotti agricoli, nel settore della
pesca e dell'acquacoltura, disciplinato dal regolamento (UE) n. 1379/2013
del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, e nel settore
della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli, della
pesca e dell'acquacoltura, che effettuano l'acquisizione di beni strumentali
nuovi, gli aiuti sono concessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla
normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori agricolo,
forestale e delle zone rurali e ittico.
(comma così
sostituito dall'art. 7-quater, comma 2, legge n. 18 del 2017, poi modificato
dall'art. 1, comma 319, legge n. 160 del 2019)
)
99. - 100. (omissis)
101. Il credito d'imposta è commisurato alla
quota del costo complessivo dei beni indicati nel comma 99, nel limite
massimo, per ciascun progetto di investimento, di 3 milioni di euro per le
piccole imprese, di 10 milioni di euro per le medie imprese e di 15 milioni
di euro per le grandi imprese. Per gli investimenti effettuati mediante
contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal
locatore per l'acquisto dei beni; tale costo non comprende le spese di
manutenzione.
(comma così
sostituito dall'art. 7-quater, comma 2, legge n. 18 del 2017)
102. Il credito d'imposta è cumulabile con
aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i
medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti
al superamento dell'intensità o dell'importo di aiuto più elevati consentiti
dalle pertinenti discipline europee di riferimento.
(comma così
sostituito dall'art. 7-quater, comma 3, legge n. 18 del 2017)
103. - 104. (omissis)
105. Se i beni oggetto dell'agevolazione non
entrano in funzione entro il secondo periodo d'imposta successivo a quello
della loro acquisizione o ultimazione, il credito d'imposta è rideterminato
escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni non entrati in
funzione. Se, entro il quinto periodo d'imposta successivo a quello nel
quale sono entrati in funzione, i beni sono dismessi, ceduti a terzi,
destinati a finalità estranee all'esercizio dell'impresa ovvero destinati a
strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto
all'agevolazione, il credito d'imposta è rideterminato escludendo dagli
investimenti agevolati il costo dei beni anzidetti. Per i beni acquisiti in
locazione finanziaria, le disposizioni di cui al presente comma si applicano
anche se non viene esercitato il riscatto. Il credito d'imposta
indebitamente utilizzato rispetto all'importo rideterminato secondo le
disposizioni del presente comma è restituito mediante versamento da eseguire
entro il termine stabilito per il versamento a saldo dell'imposta sui
redditi dovuta per il periodo d'imposta in cui si verificano le ipotesi ivi
indicate.
(comma così
sostituito dall'art. 7-quater, comma 4, legge n. 18 del 2017)
106. - 110. (omissis)
111. All’articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) la lettera d) del comma 54 è abrogata;
b) al comma 57, dopo la lettera d) è aggiunta la seguente:
«d-bis) i soggetti che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, di cui rispettivamente agli articoli 49 e 50 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, eccedenti l’importo di 30.000 euro; la verifica di tale soglia è irrilevante se il rapporto di lavoro è cessato»;
c) al comma 65, alinea, le parole: «e per i due successivi, il reddito determinato ai sensi del comma 64 è ridotto di un terzo» sono sostituite dalle seguenti: «e per i quattro successivi, l’aliquota di cui al comma 64 è stabilita nella misura del 5 per cento»;
d) il comma 77 è sostituito dal seguente: «77. Il reddito forfettario determinato ai sensi dei precedenti commi costituisce base imponibile ai sensi dell’articolo 1 della legge 2 agosto 1990, n. 233. Su tale reddito si applica la contribuzione dovuta ai fini previdenziali, ridotta del 35 per cento. Si applica, per l’accredito della contribuzione, la disposizione di cui all’articolo 2, comma 29, della legge 8 agosto 1995, n. 335».
112. L’allegato n. 4 annesso alla legge 23 dicembre 2014, n. 190, è sostituito dal seguente: (omissis)
113. Le disposizioni di cui alla lettera c) del comma 111 si applicano, per gli anni 2016, 2017, 2018 e 2019, anche ai soggetti che nel 2015 hanno iniziato una nuova attività, avvalendosi delle disposizioni di cui all'articolo 1, comma 65, della citata legge n. 190 del 2014, vigente anteriormente alle modifiche di cui alla lettera c) del comma 111.
114. Fermo restando il trattamento previdenziale per i soci delle cooperative artigiane che stabiliscono un rapporto di lavoro in forma autonoma ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 3 aprile 2001, n. 142, ai fini dell'imposta sul reddito si applica l'articolo 50 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni.
115. - 127. (omissis)
128. Al sesto comma dell’articolo 17 del d.P.R. 26 ottobre
1972, n. 633, e successive modificazioni, dopo la lettera a-ter) è inserita
la seguente:
«a-quater) alle prestazioni di servizi rese dalle imprese consorziate nei
confronti del consorzio di appartenenza che, ai sensi delle lettere b), c)
ed e) del comma 1 dell’articolo 34 del codice di cui al decreto legislativo
12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, si è reso aggiudicatario
di una commessa nei confronti di un ente pubblico al quale il predetto
consorzio è tenuto ad emettere fattura ai sensi del comma 1 dell’articolo
17-ter del presente decreto. L’efficacia della disposizione di cui al
periodo precedente è subordinata al rilascio, da parte del Consiglio
dell’Unione europea, dell’autorizzazione di una misura di deroga ai sensi
dell’articolo 395 della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre
2006, e successive modificazioni»
129. - 148. (omissis)
149. - 150. - 151. (abrogati dall'art. 21 della legge n. 37 del 2019)
152. - 198. (omissis)
199. Presso il Ministero dello sviluppo economico è istituito il Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti, con una dotazione di 10 milioni di euro annui per il triennio 2016-2018, avente come finalità il sostegno alle piccole e medie imprese che entrano in crisi a causa della mancata corresponsione di denaro da parte di altre aziende debitrici.
200. Possono accedere al Fondo di cui al comma 199, con le modalità stabilite dal comma 201, le piccole e medie imprese che risultano parti offese in un procedimento penale, in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, a carico delle aziende debitrici imputate dei delitti di cui agli articoli 629 (estorsione), 640 (truffa), 641 (insolvenza fraudolenta) del codice penale e di cui all’articolo 2621 del codice civile (false comunicazioni sociali).
201. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono determinati, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di aiuti di Stato, i limiti, i criteri e le modalità per la concessione dei finanziamenti agevolati da parte dello Stato nei confronti delle imprese di cui al comma 200.
202. In caso di assoluzione delle aziende imputate per i delitti di cui al comma 200, i soggetti beneficiari dei finanziamenti agevolati sono tenuti al rimborso delle somme erogate secondo le modalità stabilite dal decreto di cui al comma 201.
203. Per i lavoratori autonomi, titolari di posizione fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, iscritti alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, che non risultino iscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria né pensionati, l’aliquota contributiva di cui all’articolo 1, comma 79, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, e successive modificazioni, è confermata al 27 per cento anche per l’anno 2016.
204. - 216. (omissis)
217. Il comma 1 dell’articolo 29
del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal
seguente:
«1. Il reclutamento dei dirigenti scolastici si realizza mediante mediante
corso-concorso selettivo di formazione bandito dal Ministero
dell’istruzione,
dell’università e della ricerca, sentito il Ministero dell’economia e delle
finanze, per tutti i posti vacanti nel triennio, fermo restando il regime
autorizzatorio in materia di assunzioni di cui all’articolo 39, comma 3-bis,
della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni. Al
corso-concorso possono essere ammessi candidati in numero superiore a quello
dei posti, secondo una percentuale massima del 20 per cento, determinata dal
decreto di cui all’ultimo periodo del presente comma. Al concorso per
l’accesso al corso-concorso può partecipare il personale docente ed
educativo delle istituzioni scolastiche ed educative statali in possesso del
relativo diploma di laurea magistrale ovvero di laurea conseguita in base al
previgente ordinamento, che abbia maturato un’anzianità complessiva nel
ruolo di appartenenza di almeno cinque anni. È previsto il pagamento di un
contributo, da parte dei candidati, per le spese della procedura
concorsuale. Il concorso può comprendere una prova preselettiva e comprende
una o più prove scritte, cui sono ammessi tutti coloro che superano
l’eventuale preselezione, e una prova orale, a cui segue la valutazione dei
titoli. Il corso-concorso si svolge in giorni e orari e con metodi didattici
compatibili con l’attività didattica svolta dai partecipanti, con eventuale
riduzione del loro carico didattico. Le spese di viaggio e alloggio sono a
carico dei partecipanti. Con decreto del Ministro dell’istruzione,
dell’università e della ricerca sono definite le modalità di svolgimento
delle procedure concorsuali, la durata del corso e le forme di valutazione
dei candidati ammessi al corso.»
218. (omissis)
219. - 220. (abrogati dal d.lgs. n. 75 del 2017)
222. (omissis)
224. (abrogato dal d.lgs. n. 75 del 2017)
225. - 228. (omissis)
228-bis. Per garantire la continuità e assicurare la
qualità del servizio educativo nelle scuole dell'infanzia e negli asili nido
degli enti locali, in analogia con quanto disposto dalla legge 13 luglio
2015, n. 107, per il sistema nazionale di istruzione e formazione, i comuni
possono procedere, negli anni 2016, 2017 e 2018, ad un piano triennale
straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale insegnante ed
educativo necessario per consentire il mantenimento dei livelli di offerta
formativa, nei limiti delle disponibilità di organico e della spesa di
personale sostenuta per assicurare i relativi servizi nell'anno educativo e
scolastico 2015-2016, fermo restando il rispetto degli obiettivi del saldo
non negativo, in termini di competenza, tra le entrate e le spese finali, e
le norme di contenimento della spesa di personale.
(comma introdotto
dall'art. 17 della legge n. 160 del 2016)
228-ter. Al fine di ridurre il ricorso ai contratti a
termine nell'ambito delle scuole dell'infanzia e degli asili nido e
valorizzare la professionalità acquisita dal personale educativo e
scolastico impiegato nello svolgimento dei predetti servizi con rapporto di
lavoro a tempo determinato, i comuni possono nel triennio scolastico
2016-2019,
assumere personale inserito in proprie graduatorie adottate in applicazione
dell'articolo 4, comma 6, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101,
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, e in
applicazione dell'articolo 1, comma 558, della legge 27 dicembre 2006, n.
296, e all'articolo 3, comma 90, della legge 24 dicembre 2007, n. 244,
nonché personale inserito in altre proprie graduatorie definite a seguito di
prove selettive per titoli ed esami. Fermo restando il rispetto degli
obiettivi dei saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate e
le spese finali, e le norme di contenimento della spesa di personale,
qualora le stesse amministrazioni possano sostenere a regime la spesa di
personale di cui all'articolo 9, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010,
n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive
modificazioni, riferita a contratti di lavoro subordinato a tempo
determinato sottoscritti con il personale destinatario delle assunzioni di
cui al primo periodo del presente comma, le corrispondenti risorse, in
misura non superiore all'ammontare medio relativo al triennio anteriore al
2016, possono essere utilizzate per assunzioni a tempo indeterminato volte
al superamento dei medesimi contratti a termine, con contestuale e
definitiva riduzione di tale valore di spesa dal tetto di cui al predetto
articolo 9, comma 28. Per le finalità del comma 228-bis e del presente
comma, i comuni possono, altresì, avviare nuove procedure selettive per
titoli ed esami, per assunzioni con contratto di lavoro a tempo
indeterminato, riservate al personale insegnante ed educativo, che abbia
maturato, alla data di entrata in vigore del presente decreto, tre anni di
servizio, anche non continuativi, con contratto di lavoro subordinato a
tempo determinato alle dipendenze dell'amministrazione che indice le
procedure di reclutamento, nel limite massimo del cinquanta per cento delle
facoltà di assunzione definite nel piano triennale del comma 228-bis, al
netto di quelle utilizzate per lo scorrimento delle graduatorie di cui al
primo periodo in riduzione della spesa di cui all'articolo 9, comma 28, del
decreto-legge n. 78 del 2010. Le graduatorie compilate in esito alle
procedure selettive di cui al precedente periodo sono composte da un numero
di soggetti pari, al massimo, al numero dei posti per i quali queste sono
bandite, maggiorato del 10 per cento. Nelle more del completamento delle
procedure di cui al presente comma, continuano ad applicarsi le disposizioni
previste dall'articolo 29, comma 2, lettera e), del decreto legislativo 15
giugno 2015, n. 81 e comunque non oltre il 31 dicembre 2019.
(comma introdotto
dall'art. 17 della legge n. 160 del 2016)
228-quater. Nei tempi stabiliti dal comma
228-ter e comunque non oltre il 31 dicembre 2019, gli enti locali e le
istituzioni locali possono, nell'ambito della propria autonomia
organizzativa, esperire procedure concorsuali finalizzate a valorizzare
specifiche esperienze professionali maturate all'interno dei medesimi enti e
istituzioni locali che gestiscono servizi per l'infanzia. Gli enti e le
istituzioni di cui al periodo precedente possono valorizzare tali esperienze
prevedendo, anche contestualmente, la proroga delle graduatorie vigenti per
un massimo di tre anni a partire dal 1° settembre 2016 e il superamento
della fase preselettiva per coloro che hanno maturato un'esperienza
lavorativa di almeno centocinquanta giorni di lavoro nell'amministrazione
che bandisce il concorso ai sensi dell'articolo 4, comma 6, del
decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla
legge 30 ottobre 2013, n. 125, e in applicazione dell'articolo 1, comma 558,
della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dell'articolo 3, comma 90, della
legge 24 dicembre 2007, n. 244.
(comma introdotto
dall'art. 17 della legge n. 160 del 2016)
228-quinquies. Le disposizioni di cui ai commi
228-bis e 228-ter si applicano anche ai comuni che non hanno rispettato il
patto di stabilità interno nell'anno 2015.
(comma introdotto
dall'art. 17 della legge n. 160 del 2016)
229. - 238. (omissis)
239. All’articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, il secondo e il terzo periodo sono sostituiti dai seguenti: «Il divieto è altresì stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa lungo l’intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette. I titoli abilitativi già rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. Sono sempre assicurate le attività di manutenzione finalizzate all’adeguamento tecnologico necessario alla sicurezza degli impianti e alla tutela dell’ambiente, nonché le operazioni finali di ripristino ambientale».
240. 375. (omissis)
376. Le disposizioni previste dai commi dal presente al comma 382 hanno lo scopo di promuovere la costituzione e favorire la diffusione di società, di seguito denominate «società benefit», che nell'esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse.
377. Le finalità di cui al comma 376 sono indicate specificatamente nell'oggetto sociale della società benefit e sono perseguite mediante una gestione volta al bilanciamento con l'interesse dei soci e con l'interesse di coloro sui quali l'attività sociale possa avere un impatto. Le finalità possono essere perseguite da ciascuna delle società di cui al libro V, titoli V e VI, del codice civile, nel rispetto della relativa disciplina.
378. Ai fini di cui ai commi da 376 a 382, si intende per:
a) «beneficio comune»: il perseguimento, nell'esercizio dell'attività economica delle società benefit, di uno o più effetti positivi, o la riduzione degli effetti negativi, su una o più categorie di cui al comma 376;
b) «altri portatori di interesse»: il soggetto o i gruppi di soggetti coinvolti, direttamente o indirettamente, dall'attività delle società di cui al comma 376, quali lavoratori, clienti, fornitori, finanziatori, creditori, pubblica amministrazione e società civile;
c) «standard di valutazione esterno»: modalità e criteri di cui all'allegato 4 annesso alla presente legge, che devono essere necessariamente utilizzati per la valutazione dell'impatto generato dalla società benefit in termini di beneficio comune;
d) «aree di valutazione»: ambiti settoriali, identificati nell'allegato 5 annesso alla presente legge, che devono essere necessariamente inclusi nella valutazione dell'attività di beneficio comune.
379. La società benefit, fermo restando quanto previsto nel codice civile, deve indicare, nell'ambito del proprio oggetto sociale, le finalità specifiche di beneficio comune che intende perseguire. Le società diverse dalle società benefit, qualora intendano perseguire anche finalità di beneficio comune, sono tenute a modificare l'atto costitutivo o lo statuto, nel rispetto delle disposizioni che regolano le modificazioni del contratto sociale o dello statuto, proprie di ciascun tipo di società; le suddette modifiche sono depositate, iscritte e pubblicate nel rispetto di quanto previsto per ciascun tipo di società dagli articoli 2252, 2300 e 2436 del codice civile. La società benefit può introdurre, accanto alla denominazione sociale, le parole: «Società benefit» o l'abbreviazione: «SB» e utilizzare tale denominazione nei titoli emessi, nella documentazione e nelle comunicazioni verso terzi.
380. La società benefit è amministrata in modo da bilanciare l'interesse dei soci, il perseguimento delle finalità di beneficio comune e gli interessi delle categorie indicate nel comma 376, conformemente a quanto previsto dallo statuto. La società benefit, fermo quanto disposto dalla disciplina di ciascun tipo di società prevista dal codice civile, individua il soggetto o i soggetti responsabili a cui affidare funzioni e compiti volti al perseguimento delle suddette finalità.
381. L'inosservanza degli obblighi di cui al comma 380 può costituire inadempimento dei doveri imposti agli amministratori dalla legge e dallo statuto. In caso di inadempimento degli obblighi di cui al comma 380, si applica quanto disposto dal codice civile in relazione a ciascun tipo di società in tema di responsabilità degli amministratori.
382. Ai fini di cui ai commi da 376 a 384, la società benefit redige annualmente una relazione concernente il perseguimento del beneficio comune, da allegare al bilancio societario e che include:
a) la descrizione degli obiettivi specifici, delle modalità e delle azioni attuati dagli amministratori per il perseguimento delle finalità di beneficio comune e delle eventuali circostanze che lo hanno impedito o rallentato;
b) la valutazione dell'impatto generato utilizzando lo standard di valutazione esterno con caratteristiche descritte nell'allegato 4 annesso alla presente legge e che comprende le aree di valutazione identificate nell'allegato 5 annesso alla presente legge;
c) una sezione dedicata alla descrizione dei nuovi obiettivi che la società intende perseguire nell'esercizio successivo.
383. La relazione annuale è pubblicata nel sito internet della società, qualora esistente. A tutela dei soggetti beneficiari, taluni dati finanziari della relazione possono essere omessi.
384. La società benefit che non persegua le finalità di beneficio comune è soggetta alle disposizioni di cui al decreto legislativo 2 agosto 2007, n. 145, in materia di pubblicità ingannevole e alle disposizioni del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato svolge i relativi compiti e attività, nei limiti delle risorse disponibili e senza nuovi o maggiori oneri a carico dei soggetti vigilati.
385. 399. (omissis)
400. È istituito un Fondo presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con una dotazione di 90 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016, destinato alla copertura finanziaria di interventi legislativi recanti misure per il sostegno di persone con disabilità grave, prive di sostegno familiare.
401. Al fine di garantire la compiuta attuazione della legge 18 agosto 2015, n. 134, è istituito nello stato di previsione del Ministero della salute il Fondo per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico, con una dotazione di 5 milioni.
402. - 457. (omissis)
458. Alla Prefettura - Ufficio territoriale
del Governo di Salerno è assegnata la somma di 7,5 milioni di euro per
ciascuno degli anni 2016 e 2017 per la stipulazione delle transazioni di cui
al comma 462, relativamente all'alluvione verificatasi il 5 maggio 1998 a
Sarno. Le somme non impegnate nel 2016 possono esserlo nell'esercizio
successivo.
(comma così
sostituito dall'art. 5, comma 1, legge n. 160 del 2016)
459. La Prefettura - Ufficio territoriale
del Governo di Salerno, nei limiti dell'autorizzazione di spesa di cui al
comma 458, individua i familiari delle vittime, entro il 31 dicembre 2016, e
determina, avvalendosi a tal fine anche dell'INPS, dell'INAIL e di altri
enti competenti in materia infortunistica e previdenziale, la somma
spettante, nel limite di euro 100.000 per ciascuna delle vittime, nonché la
quota di rimborso delle eventuali spese legali sostenute e documentate. Il
rimborso delle spese legali è definito previa acquisizione del parere di
congruità.
(comma così
sostituito dall'art. 5, comma 1, legge n. 160 del 2016)
460. (omissis)
461. Qualora sia intervenuto il decesso dei
soggetti beneficiari ai sensi del comma 460, gli eredi in successione
legittima hanno diritto al pagamento pro quota della medesima somma, nei
limiti individuati ai sensi dei commi 459 e 460, previa presentazione di
documentazione attestante la qualità di erede e la quota di partecipazione
all'asse ereditario, secondo le disposizioni vigenti in materia di
successione legittima.
(comma così
sostituito dall'art. 5, comma 1, legge n. 160 del 2016)
462. La Prefettura - Ufficio
territoriale del Governo di Salerno, acquisito il parere dell'Avvocatura
dello Stato ai sensi dell'articolo 14 del regio
decreto 18 novembre 1923, n. 2440, congiuntamente con il Comune di Sarno
stipula appositi atti transattivi con i soggetti individuati ai sensi del
comma 460 o, ove questi ultimi siano deceduti, con i soggetti di cui al
comma 461, ferma restando l'applicazione delle norme vigenti in materia di
prescrizione.
(comma così
sostituito dall'art. 5, comma 1, legge n. 160 del 2016)
463. Le transazioni di cui
al comma 462 sono stipulate a totale soddisfazione di ogni pretesa
nei confronti delle Amministrazioni statali e territoriali individuate nella
sentenza della Corte di cassazione penale del 7 maggio 2013 e tengono conto
di quanto eventualmente già percepito a seguito di sentenze riguardanti la
responsabilità civile dello Stato e del comune di Sarno.
(comma così
sostituito dall'art. 5, comma 1, legge n. 160 del 2016)
464. I procedimenti
giudiziari in corso, anche in sede di esecuzione, sono sospesi fino alla
conclusione degli accordi transattivi. Successivamente alla stipulazione
degli atti, di transazione, che deve intervenire entro e non oltre il 31
dicembre 2017, tutti i processi sono estinti ai sensi della normativa
vigente. Ove le parti private non intendano stipulare gli accordi
transattivi ne danno comunicazione scritta alla Prefettura - Ufficio
territoriale del Governo di Salerno e i processi in corso proseguono su
istanza delle parti. Le transazioni sono esenti da ogni imposta o tassa e le
relative somme sono assegnate in aggiunta a ogni altra somma cui i soggetti
beneficiari abbiano diritto a qualsiasi titolo ai sensi della normativa
vigente. Dopo la stipulazione degli atti transattivi la Prefettura - Ufficio
territoriale del Governo di Salerno trasmette un elenco riepilogativo al
Ministero dell'interno e al Ministero dell'economia e delle finanze.
(comma così
sostituito dall'art. 5, comma 1, legge n. 160 del 2016)
465. - 467. (omissis)
468. Al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 41, comma 2, primo periodo, le parole: «, per uno dei comparti di cui all’articolo 40, comma 2,» sono soppresse;
b) all’articolo 41, comma 2, secondo periodo, le parole: «, per uno dei comparti di cui all’articolo 40, comma 2,» sono soppresse;
c) all’articolo 41, comma 5, dopo le parole: «istituti comuni a più comparti» sono inserite le seguenti: «o che si applicano a un comparto per il quale operano più comitati di settore».
469. - 485. (omissis)
486. (abrogato dall'art. 1, comma 707, legge n. 160 del 2019)
487. - 494. (omissis)
495. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 449, dopo le parole: «le istituzioni universitarie,» sono inserite le seguenti: «nonché gli enti nazionali di previdenza e assistenza sociale pubblici e le agenzie fiscali di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300,»;
b) al comma 450, dopo le parole: «delle istituzioni universitarie,» sono inserite le seguenti: «nonché gli enti nazionali di previdenza e assistenza sociale pubblici e le agenzie fiscali di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300,».
496. All'articolo 2, comma 573, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, le parole: «, i soggetti aggiudicatori di cui all'articolo 3, comma 25,» sono sostituite dalle seguenti: «, le stazioni appaltanti di cui all'articolo 3, comma 33,».
497. All'articolo 2 della legge 23 dicembre 2009, n. 191, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 225, primo periodo, le parole: «le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, e le amministrazioni aggiudicatrici di cui all'articolo 3, comma 25» sono sostituite dalle seguenti: «le stazioni appaltanti di cui all'articolo 3, comma 33» e, al secondo periodo, le parole: «medesime amministrazioni» sono sostituite dalle seguenti: «medesime stazioni appaltanti»;
b) al comma 225, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «e comunque quanto previsto dalla normativa in tema di obblighi di approvvigionarsi attraverso gli strumenti messi a disposizione da Consip SpA».
498. Le società controllate dallo Stato e dagli enti locali che siano organismi di diritto pubblico ai sensi dell'articolo 3, comma 26, del codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, ad eccezione di quelle che emettono strumenti finanziari quotati nei mercati regolamentati, utilizzano i parametri di prezzo-qualità di cui all'articolo 26, comma 3, della legge 23 dicembre 1999, n. 488.
499. All'articolo 9 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2, dopo il primo periodo, è inserito il seguente: «I soggetti aggregatori di cui al presente comma possono stipulare, per gli ambiti territoriali di competenza, le convenzioni di cui all'articolo 26, comma 1, della legge 23 dicembre 1999, n. 488, e successive modificazioni. L'ambito territoriale di competenza dei soggetti di cui al presente comma coincide con la regione di riferimento esclusivamente per le categorie merceologiche e le soglie individuate con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 3»;
b) al comma 3, le parole: «Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano» sono sostituite dalle seguenti: «Conferenza unificata»;
c) al comma 3, le parole: «l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture» sono sostituite dalle seguenti: «l'Autorità nazionale anticorruzione»;
d) al comma 3, dopo le parole: «gli enti regionali,» sono inserite le seguenti: «gli enti locali di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,»;
e) al comma 3, le parole: «di cui al periodo precedente, l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture» sono sostituite dalle seguenti: «di cui al periodo precedente, l'Autorità nazionale anticorruzione».
500. All'articolo 3 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, dopo il comma 4 è inserito il seguente: «4-bis. Per le caserme delle Forze dell'ordine e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco ospitate presso proprietà private, i comuni appartenenti al territorio di competenza delle stesse possono contribuire al pagamento del canone di locazione come determinato dall'Agenzia delle entrate».
501. All'articolo 23-ter, comma 3, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) sono premesse le seguenti parole: «Fermi restando l'articolo 26, comma 3, della legge 23 dicembre 1999, n. 488, l'articolo 1, comma 450, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e l'articolo 9, comma 3, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66,»;
b) le parole: «con popolazione superiore a 10.000 abitanti» sono soppresse.
502. All'articolo 1, comma 450, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) le parole: «Dal 1º luglio 2007,» sono soppresse;
b) al primo periodo, dopo le parole: «per gli acquisti di beni e servizi» sono inserite le seguenti: «di importo pari o superiore a 1.000 euro e»;
c) al secondo periodo, dopo le parole: «per gli acquisti di beni e servizi di importo » sono inserite le seguenti: «pari o superiore a 1.000 euro e».
503. All'articolo 15, comma 13, lettera d), del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, dopo le parole: «per l'acquisto di beni e servizi» sono aggiunte le seguenti: «di importo pari o superiore a 1.000 euro».
504. All'articolo 4, comma 3-ter, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, dopo il primo periodo è inserito il seguente: «Ferme restando le disposizioni di cui all'articolo 12, commi da 2 a 10, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, gli strumenti di acquisto e di negoziazione messi a disposizione da Consip S.p.A. possono avere ad oggetto anche attività di manutenzione».
505.
(abrogato dall'art. 217
del d.lgs. n. 50 del 2017 come integrato dal d.lgs. n. 56 del 2017)
2. All'articolo
2414-bis del codice civile è aggiunto, in fine, il seguente comma:
"Le garanzie, reali e personali e di qualunque altra natura e le cessioni di
credito in garanzia, che assistono i titoli obbligazionari possono essere
costituite in favore dei sottoscrittori delle obbligazioni o anche di un
loro rappresentante che sarà legittimato a esercitare in nome e per conto
dei sottoscrittori tutti i diritti, sostanziali e processuali, relativi alle
garanzie medesime.". 3. All'articolo
1 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni,
dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, sono apportate le seguenti
modificazioni: a) il comma 3 è sostituito dal seguente: "3.
Le garanzie di qualunque tipo, da chiunque e in qualsiasi momento
prestate in relazione alle emissioni di obbligazioni e titoli di debito
da parte delle società di cui all'articolo
157 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, nonché le
relative eventuali surroghe, sostituzioni, postergazioni, frazionamenti
e cancellazioni anche parziali, ivi comprese le cessioni di credito
stipulate in relazione a tali emissioni, nonché i trasferimenti di
garanzie anche conseguenti alla cessione delle predette obbligazioni e
titoli di debito, sono soggetti alle imposte di registro, ipotecarie e
catastali in misura fissa di cui rispettivamente al d.P.R. 26 aprile
1986, n. 131 e al decreto legislativo 31 ottobre 1990, n. 347.".
b) il comma 4 è abrogato.
506. Il versamento al capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato previsto per i risparmi conseguiti a seguito dell'applicazione delle norme che prevedono riduzioni di spesa per le amministrazioni inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 3 dell'articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, con riferimento alle società è da intendersi come versamento da effettuare in sede di distribuzione del dividendo, ove nel corso dell'esercizio di riferimento la società abbia conseguito un utile e nei limiti dell'utile distribuibile ai sensi di legge. Ai fini di cui al precedente periodo, in sede di approvazione del bilancio di esercizio, i soggetti che esercitano i poteri dell'azionista deliberano, in presenza di utili di esercizio, la distribuzione di un dividendo almeno corrispondente al risparmio di spesa evidenziato nella relazione sulla gestione ovvero per un importo inferiore qualora l'utile distribuibile non risulti capiente.
507. Il Ministro dell'economia e delle finanze definisce, con proprio decreto, sentita l'Autorità nazionale anticorruzione, tenendo conto degli aspetti maggiormente incidenti sul prezzo della prestazione nonché degli aspetti qualificanti ai fini del soddisfacimento della domanda pubblica, le caratteristiche essenziali delle prestazioni principali che saranno oggetto delle convenzioni stipulate da Consip SpA ai sensi dell'articolo 26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488. Conseguentemente all'attivazione delle convenzioni di cui al periodo precedente, sono pubblicati nel sito istituzionale del Ministero dell'economia e delle finanze e nel portale degli acquisti in rete i valori delle caratteristiche essenziali e i relativi prezzi, che costituiscono i parametri di prezzo-qualità di cui all'articolo 26, comma 3, della legge 23 dicembre 1999, n. 488.
508. Nei casi di indisponibilità della convenzione stipulata da Consip SpA ai sensi dell'articolo 26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488, ed in mancanza dei prezzi di riferimento forniti dall'Autorità nazionale anticorruzione ai sensi dell'articolo 9, comma 7, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, la predetta Autorità, sentito il Ministero dell'economia e delle finanze, individua, con proprio provvedimento, le modalità per l'elaborazione adeguativa dei prezzi della precedente edizione della convenzione stipulata da Consip SpA. I prezzi forniti dall'Autorità ai sensi del periodo precedente costituiscono prezzo massimo di aggiudicazione per il periodo temporale indicato dall'Autorità medesima.
509. All'articolo 9, comma 7, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, le parole da: «nelle more del perfezionamento» fino a: «la predetta Autorità,» sono sostituite dalle seguenti: «l'Autorità nazionale anticorruzione,».
510. Le amministrazioni pubbliche obbligate ad approvvigionarsi attraverso le convenzioni di cui all'articolo 26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488, stipulate da Consip SpA, ovvero dalle centrali di committenza regionali, possono procedere ad acquisti autonomi esclusivamente a seguito di apposita autorizzazione specificamente motivata resa dall'organo di vertice amministrativo e trasmessa al competente ufficio della Corte dei conti, qualora il bene o il servizio oggetto di convenzione non sia idoneo al soddisfacimento dello specifico fabbisogno dell'amministrazione per mancanza di caratteristiche essenziali.
511. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, anche con riferimento ai contratti in corso a tale data, nei contratti pubblici relativi a servizi e forniture ad esecuzione continuata o periodica stipulati da un soggetto aggregatore di cui all'articolo 9 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, per l'adesione dei singoli soggetti contraenti, in cui la clausola di revisione e adeguamento dei prezzi sia collegata o indicizzata al valore di beni indifferenziati, qualora si sia verificata una variazione nel valore dei predetti beni, che abbia determinato un aumento o una diminuzione del prezzo complessivo in misura non inferiore al 10 per cento e tale da alterare significativamente l'originario equilibrio contrattuale, come accertato dall'autorità indipendente preposta alla regolazione del settore relativo allo specifico contratto ovvero, in mancanza, dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato, l'appaltatore o il soggetto aggregatore hanno facoltà di richiedere, con decorrenza dalla data dell'istanza presentata ai sensi del presente comma, una riconduzione ad equità o una revisione del prezzo medesimo. In caso di raggiungimento dell'accordo, i soggetti contraenti possono, nei trenta giorni successivi a tale accordo, esercitare il diritto di recesso ai sensi dell'articolo 1373 del codice civile. Nel caso di mancato raggiungimento dell'accordo le parti possono consensualmente risolvere il contratto senza che sia dovuto alcun indennizzo come conseguenza della risoluzione del contratto, fermo restando quanto previsto dall'articolo 1467 del codice civile. Le parti possono chiedere all'autorità che provvede all'accertamento di cui al presente comma di fornire, entro trenta giorni dalla richiesta, le indicazioni utili per il ripristino dell'equilibrio contrattuale ovvero, in caso di mancato accordo, per la definizione di modalità attuative della risoluzione contrattuale finalizzate a evitare disservizi.
512. Al fine di garantire l'ottimizzazione e la
razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi informatici e di
connettività, fermi restando gli obblighi di acquisizione centralizzata
previsti per i beni e servizi dalla normativa vigente, le amministrazioni
pubbliche e le società inserite nel conto economico consolidato della
pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di
statistica (ISTAT) ai sensi dell'articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n.
196, provvedono ai propri
approvvigionamenti esclusivamente tramite gli strumenti di
acquisto e
di negoziazione di Consip Spa o dei soggetti aggregatori, ivi
comprese le centrali di committenza regionali, per i beni e i servizi
disponibili presso gli stessi soggetti. Le regioni sono autorizzate
ad assumere personale strettamente necessario ad assicurare la piena
funzionalità dei soggetti aggregatori di cui all'articolo 9 del
decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni,
dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, in deroga ai vincoli assunzionali
previsti dalla normativa vigente, nei limiti del finanziamento
derivante dal Fondo di cui al comma 9 del medesimo articolo 9 del
decreto-legge n. 66 del 2014.
(comma così modificato dall'art.
1, comma 419, legge n. 232 del 2016)
513. L'Agenzia per l'Italia digitale (Agid) predispone il Piano triennale per l'informatica nella pubblica amministrazione che è approvato dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal Ministro delegato. Il Piano contiene, per ciascuna amministrazione o categoria di amministrazioni, l'elenco dei beni e servizi informatici e di connettività e dei relativi costi, suddivisi in spese da sostenere per innovazione e spese per la gestione corrente, individuando altresì i beni e servizi la cui acquisizione riveste particolare rilevanza strategica.
514. Ai fini di cui al comma 512, Consip SpA o il soggetto aggregatore interessato sentita l'Agid per l'acquisizione dei beni e servizi strategici indicati nel Piano triennale per l'informatica nella pubblica amministrazione di cui al comma 513, programma gli acquisti di beni e servizi informatici e di connettività, in coerenza con la domanda aggregata di cui al predetto Piano. Agid, Consip SpA e i soggetti aggregatori, sulla base di analisi delle informazioni in loro possesso relative ai contratti di acquisto di beni e servizi in materia informatica, propongono alle amministrazioni e alle società di cui al comma 512 iniziative e misure, anche organizzative e di processo, volte al contenimento della spesa. Consip SpA e gli altri soggetti aggregatori promuovono l'aggregazione della domanda funzionale all'utilizzo degli strumenti messi a disposizione delle pubbliche amministrazioni su base nazionale, regionale o comune a più amministrazioni.
514-bis. Per i beni e servizi
la cui acquisizione riveste
particolare rilevanza strategica secondo quanto indicato nel
Piano
triennale di cui al comma 513, le amministrazioni statali,
centrali e
periferiche, ad esclusione degli istituti e delle scuole di
ogni
ordine e grado, delle istituzioni educative e delle
istituzioni
universitarie, nonché gli enti nazionali di previdenza ed
assistenza
sociale pubblici e le agenzie fiscali di cui al decreto
legislativo
30 luglio 1999, n. 300, ricorrono a Consip Spa, nell'ambito
del
Programma di razionalizzazione degli acquisti della pubblica
amministrazione del Ministero dell'economia e delle finanze.
A tal
fine Consip Spa può supportare i soggetti di cui al periodo
precedente nell'individuazione di specifici interventi di
semplificazione, innovazione e riduzione dei costi dei
processi
amministrativi. Per le attività di cui al presente comma è
previsto
un incremento delle dotazioni destinate al finanziamento del
Programma di razionalizzazione degli acquisti della pubblica
amministrazione del Ministero dell'economia e delle finanze
pari a
euro 3.000.000 per l'anno 2017 e a euro 7.000.000 a
decorrere dal 2018.
(comma introdotto dall'art.
1, comma 419, legge n. 232 del 2016, poi
modificato dall'art. 1, comma 589, legge n. 160 del 2019)
514-bis. Per i beni e servizi la cui
acquisizione riveste particolare rilevanza strategica secondo quanto
indicato nel Piano triennale di cui al comma 513, le amministrazioni
statali, centrali e periferiche, ad esclusione degli istituti e delle scuole
di ogni ordine e grado, delle istituzioni educative e delle istituzioni
universitarie, nonché gli enti nazionali di previdenza ed assistenza sociale
pubblici e le agenzie fiscali di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999,
n. 300, ricorrono a Consip Spa, nell'ambito del Programma di
razionalizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione del
Ministero dell'economia e delle finanze. A tal fine Consip Spa può
supportare i soggetti di cui al periodo precedente nell'individuazione di
specifici interventi di semplificazione, innovazione e riduzione dei costi
dei processi amministrativi. Per le attività di cui al presente comma e'
previsto un incremento delle dotazioni destinate al finanziamento del
Programma di razionalizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione
del Ministero dell'economia e delle finanze pari a euro 3.000.000 per l'anno
2017, a euro 7.000.000 per l'anno 2018, a
euro 4.300.000 per l’anno 2019 e a euro 1.500.000 annui a decorrere dal
2020.
(comma introdotto dall'art.
1, comma 419, legge n. 232 del 2016, poi
modificato dall'art. 1, comma 589, legge n. 160 del 2019)
515. La procedura di cui ai commi 512 e 514 ha un obiettivo di risparmio di spesa annuale, da raggiungere alla fine del triennio 2016-2018, pari al 50 per cento della spesa annuale media per la gestione corrente del solo settore informatico, relativa al triennio 2013-2015, al netto dei canoni per servizi di connettività e della spesa effettuata tramite Consip SpA o i soggetti aggregatori documentata nel Piano triennale di cui al comma 513, compresa quella relativa alle acquisizioni di particolare rilevanza strategica di cui al comma 514-bis, nonché tramite la società di cui all'articolo 83, comma 15, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. Sono esclusi dal predetto obiettivo di risparmio gli enti disciplinati dalla legge 8 marzo 1989, n. 88, nonché, per le prestazioni e i servizi erogati alle amministrazioni committenti, la società di cui all'articolo 83, comma 15, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, la società di cui all'articolo 10, comma 12, della legge 8 maggio 1998, n. 146, e la Consip SpA, nonché l'amministrazione della giustizia in relazione alle spese di investimento necessarie al completamento dell'informatizzazione del processo civile e penale negli uffici giudiziari. I risparmi derivanti dall'attuazione del presente comma sono utilizzati dalle medesime amministrazioni prioritariamente per investimenti in materia di innovazione tecnologica.
516. Le amministrazioni e le società di cui al comma 512 possono procedere ad approvvigionamenti al di fuori delle modalità di cui ai commi 512 e 514 esclusivamente a seguito di apposita autorizzazione motivata dell'organo di vertice amministrativo, qualora il bene o il servizio non sia disponibile o idoneo al soddisfacimento dello specifico fabbisogno dell'amministrazione ovvero in casi di necessità ed urgenza comunque funzionali ad assicurare la continuità della gestione amministrativa. Gli approvvigionamenti effettuati ai sensi del presente comma sono comunicati all'Autorità nazionale anticorruzione e all'Agid.
517. La mancata osservanza delle disposizioni dei commi da 512 a 516 rileva ai fini della responsabilità disciplinare e per danno erariale.
518. Il comma 3-quinquies dell'articolo 4 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, è abrogato.
519. Nelle acquisizioni di beni e servizi di cui ai commi da 512 al presente comma, gli organi costituzionali adottano le misure idonee a realizzare le economie previste nella rispettiva autonomia, secondo le modalità stabilite nel proprio ordinamento.
520. Per le finalità di cui al comma 512, al fine di consentire l'interoperabilità dei sistemi informativi degli enti del Servizio sanitario nazionale e garantire omogeneità dei processi di approvvigionamento sul territorio nazionale, con accordo sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, previo parere dell'Agid e della Consip SpA, sono definiti criteri uniformi per gli acquisti di beni e servizi informatici e di connettività da parte degli enti del Servizio sanitario nazionale.
521 - 547. (omissis)
548. Al fine di garantire la effettiva realizzazione degli interventi di razionalizzazione della spesa mediante aggregazione degli acquisti di beni e servizi, gli enti del Servizio sanitario nazionale sono tenuti ad approvvigionarsi, relativamente alle categorie merceologiche del settore sanitario, come individuate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui all'articolo 9, comma 3, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, avvalendosi, in via esclusiva, delle centrali regionali di committenza di riferimento, ovvero della Consip SpA.
549. Qualora le centrali di committenza individuate sulla base del comma 548 non siano disponibili ovvero operative, gli enti del Servizio sanitario nazionale sono tenuti ad approvvigionarsi, relativamente alle categorie merceologiche del settore sanitario di cui al comma 548, avvalendosi, in via esclusiva, delle centrali di committenza iscritte nell'elenco dei soggetti aggregatori, di cui all'articolo 9, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89. In tale ipotesi, spetta alla centrale regionale di committenza di riferimento l'individuazione, ai fini dell'approvvigionamento, di altra centrale di committenza. La violazione degli adempimenti previsti dal presente comma costituisce illecito disciplinare ed è causa di responsabilità per danno erariale.
550. I singoli contratti relativi alle categorie merceologiche individuate dal decreto di cui al comma 548, in essere alla data di entrata in vigore della presente legge, non possono essere prorogati oltre la data di attivazione del contratto aggiudicato dalla centrale di committenza individuata ai sensi dei commi da 548 a 552. Le proroghe disposte in violazione della presente disposizione sono nulle e costituiscono illecito disciplinare e sono causa di responsabilità amministrativa.
551. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, le regioni adottano provvedimenti volti a garantire che gli enti del Servizio sanitario nazionale non istituiscano unità organizzative di valutazione delle tecnologie ovvero sopprimano quelle esistenti, ricorrendo a strutture di valutazione istituite a livello regionale o nazionale.
552. A livello nazionale la Cabina di regia istituita con decreto del Ministro della salute 12 marzo 2015, in attuazione dell'articolo 26 del Patto per la salute 2014-2016, provvede a:
a) definire le priorità per la valutazione tecnica multidimensionale dei dispositivi medici sulla base dei criteri di rilevanza del problema di salute nonché di rilevanza, sicurezza, efficacia, impatto economico ed impatto organizzativo dei dispositivi medici, in coerenza con le linee guida europee in materia (EUnetHTA); b) promuovere e coordinare le attività di valutazione multidimensionale realizzate dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS) e dai presidi regionali e dai soggetti pubblici e privati di comprovata esperienza di HTA (Health Technology assessment) operanti nel Programma nazionale di HTA dei dispositivi medici;
c) validare gli indirizzi metodologici che verranno applicati per la produzione dei rapporti di valutazione tecnica multidimensionale nel Programma nazionale di HTA; d) curare la pubblicazione, la diffusione e la verifica degli impatti a livello nazionale degli esiti delle valutazioni di cui alla lettera b) secondo i metodi validati di cui alla lettera c), promuovendone l'utilizzo da parte delle regioni e delle aziende sanitarie per informare le decisioni in merito all'adozione e all'introduzione dei dispositivi medici e al disinvestimento.
553. In attuazione dell'articolo 1, comma 3, del Patto per la salute 2014-2016, approvato con l'Intesa tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano del 10 luglio 2014, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 1, comma 556, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e dall'articolo 9-septies del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2015, n. 125, e in misura non superiore a 800 milioni di euro annui, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge si provvede all'aggiornamento del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 novembre 2001, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 33 dell'8 febbraio 2002, recante «Definizione dei livelli essenziali di assistenza», nel rispetto degli equilibri programmati della finanza pubblica.
554. La definizione e l'aggiornamento dei LEA di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, sono effettuati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e previo parere delle competenti Commissioni parlamentari nonché con la procedura di cui al comma 559. Il Ministro della salute, entro il 31 dicembre di ogni anno, presenta alle Camere una relazione sullo stato di attuazione dei commi da 553 a 565. L'articolo 5 del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, è abrogato.
555. Per l'attuazione del comma 553, per l'anno 2016 è finalizzato l'importo di 800 milioni di euro, a valere sulla quota indistinta del fabbisogno sanitario standard nazionale, di cui all'articolo 26 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68. L'erogazione della quota è condizionata all'adozione del provvedimento di cui al comma 553.
556. Nel rispetto degli equilibri programmati di finanza pubblica, al fine di garantire l'efficacia e l'appropriatezza clinica e organizzativa delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale nell'ambito dei LEA, anche in relazione all'evoluzione scientifica e tecnologica, è istituita, presso il Ministero della salute, la Commissione nazionale per l'aggiornamento dei LEA e la promozione dell'appropriatezza nel Servizio sanitario nazionale, nominata e presieduta dal Ministro della salute e composta dal direttore della Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute e da quindici esperti qualificati e da altrettanti supplenti, di cui quattro designati dal Ministro della salute, uno dall'Istituto superiore di sanità (ISS), uno dall'AGENAS, uno dall'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), uno dal Ministero dell'economia e delle finanze e sette dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome. La Commissione dura in carica tre anni. Su richiesta del presidente, alle riunioni della Commissione possono partecipare, per fornire il proprio contributo tecnico-scientifico, rappresentanti del Consiglio superiore di sanità, delle società scientifiche, delle Federazioni dei medici ed esperti esterni competenti nelle specifiche materie trattate.
557. La Commissione di cui al comma 556, nel rispetto degli equilibri programmati di finanza pubblica, nonché degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, anche su proposta dei suoi componenti, svolge in particolare le seguenti attività: a) procede ad una valutazione sistematica delle attività, dei servizi e delle prestazioni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria a rilevanza sanitaria inclusi nei LEA, per valutarne il mantenimento ovvero per definire condizioni di erogabilità o indicazioni di appropriatezza; b) acquisisce e valuta le proposte di inserimento nei LEA di nuovi servizi, attività e prestazioni; c) per l'aggiornamento dei LEA e l'individuazione di condizioni di erogabilità o indicazioni di appropriatezza, si avvale delle valutazioni di HTA su tecnologie sanitarie e biomediche e su modelli e procedure organizzativi; d) valuta l'impatto economico delle modifiche ai LEA; e) valuta le richieste, provenienti da strutture del Servizio sanitario nazionale, di autorizzazione all'esecuzione di prestazioni innovative nell'ambito di programmi di sperimentazione, ai sensi dell'articolo 1, comma 8, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni; f) valuta che l'applicazione dei LEA avvenga in tutte le regioni con lo stesso standard di qualità e includa tutte le prestazioni previste dagli specifici LEA. 558. Sulla base dell'attività svolta ai sensi del comma 557, la Commissione di cui al comma 556 formula annualmente una proposta di aggiornamento dei LEA. 559. Se la proposta attiene esclusivamente alla modifica degli elenchi di prestazioni erogabili dal Servizio sanitario nazionale ovvero alla individuazione di misure volte ad incrementare l'appropriatezza della loro erogazione e la sua approvazione non comporta ulteriori oneri a carico della finanza pubblica, l'aggiornamento dei LEA è effettuato con decreto del Ministro della salute, adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale previa registrazione della Corte dei conti. 560. La partecipazione alla Commissione di cui al comma 556 è onorifica; essa può dar luogo esclusivamente al rimborso delle spese sostenute, ove spettante, nel rispetto della disciplina prevista in materia dalla legislazione vigente.
561. Per lo svolgimento delle attività di cui ai commi da 553 a 560, la Commissione è supportata da una segreteria tecnico-scientifica operante presso la Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute, che può avvalersi di personale messo a disposizione, in posizione di comando o distacco, da ISS, AIFA, AGENAS, regioni, enti del Servizio sanitario nazionale ed altri enti rappresentati nell'ambito della Commissione, nel numero massimo di cinque unità.
562. Per le attività di supporto di cui al comma 561 che richiedono specifiche attività di ricerca, il Ministero della salute può avvalersi, anche tramite specifiche convenzioni, della collaborazione di istituti di ricerca, società scientifiche e strutture pubbliche o private, anche non nazionali, nonché di esperti, nel numero massimo di cinque.
563. Gli oneri derivanti dai commi 556, 561 e 562 ammontano ad euro 1 milione.
564. Al comma 3 dell'articolo 54 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, dopo le parole: «Consiglio dei Ministri», sono inserite le seguenti: «su proposta del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze,».
565. A decorrere dalla costituzione della Commissione di cui al comma 556, è abrogato il comma 10 dell'articolo 4-bis del decreto-legge 15 aprile 2002, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n. 112, e al regolamento di cui al d.P.R. 28 marzo 2013, n. 44, sono apportate le seguenti modifiche:
a) all'articolo 2, comma 1, la lettera a) è abrogata;
b) all'articolo 3, comma 1:1) alla lettera a), la parola: «sessantadue» è sostituita dalla seguente: «cinquantanove»;
2) alla lettera b), la parola: «quattro» è sostituita dalla seguente: «due»;
3) alla lettera n), la parola: «trentanove» è sostituita dalla seguente: «trentaquattro»;c) all'allegato 1, il punto 22 è soppresso.
566. Nell'ambito delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, per la revisione delle tariffe massime delle prestazioni di assistenza termale, ai sensi di quanto previsto all'articolo 1, comma 170, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive modificazioni, è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018.
567. A decorrere dal 1º gennaio 2016, i cittadini che usufruiscono delle cure termali, con esclusione dei soggetti individuati dall'articolo 8, comma 16, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e successive modificazioni, dei soggetti individuati dal regolamento di cui al decreto del Ministro della sanità 28 maggio 1999, n. 329, degli invalidi di guerra titolari di pensione diretta vitalizia, dei grandi invalidi per servizio, degli invalidi civili al 100 per cento e dei grandi invalidi del lavoro, sono tenuti a partecipare alla spesa ai sensi dell'articolo 52, comma 2, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, in misura pari a 55 euro o nella misura superiore che potrà essere individuata in sede di accordo di cui all'articolo 4, comma 4, della legge 24 ottobre 2000, n. 323. Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario standard cui concorre ordinariamente lo Stato è incrementato di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018.
568. Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato, come stabilito dall'articolo 1, commi 167 e 556, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e dall'articolo 9-septies, comma 1, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, è rideterminato, per l'anno 2016, in 111.000 milioni di euro. Sono sterilizzati gli effetti derivanti dal periodo precedente sugli obiettivi di finanza pubblica delle autonomie speciali.
569. Ai fini di consentire la regolare somministrazione dei farmaci innovativi nel rispetto della cornice finanziaria programmata per il Servizio sanitario nazionale e in relazione alle misure di efficientamento del settore sanitario previste dai commi da 521 a 552 e dalle disposizioni di cui all'articolo 9-ter, commi 10 e 11, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, per gli anni 2015 e 2016, la spesa per l'acquisto di farmaci innovativi concorre al raggiungimento del tetto di spesa per l'assistenza farmaceutica territoriale di cui all'articolo 15, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, per l'ammontare eccedente annualmente, per ciascuno degli anni 2015 e 2016, l'importo del fondo di cui all'articolo 1, comma 593, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. Il presente comma entra in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione della presente legge nella Gazzetta Ufficiale.
570. Allo scopo di consentire l'accesso ai trattamenti innovativi in una prospettiva di sostenibilità del sistema e di programmazione delle cure, il Ministero della salute, sentita l'AIFA, in coerenza con la cornice finanziaria programmata per il Servizio sanitario nazionale, predispone annualmente un programma strategico volto a definire le priorità di intervento, le condizioni di accesso ai trattamenti, i parametri di rimborsabilità sulla base di risultati clinici significativi, il numero dei pazienti potenzialmente trattabili e le relative previsioni di spesa, le condizioni di acquisto, gli schemi di prezzo condizionato al risultato e gli indicatori di performance degli stessi, gli strumenti a garanzia e trasparenza di tutte le procedure, le modalità di monitoraggio e valutazione degli interventi in tutto il territorio nazionale. Il programma è approvato annualmente d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
571. E' istituito, nello stato di previsione del Ministero della salute, il fondo per finanziare la prima applicazione da parte delle farmacie del servizio di revisione dell'uso dei medicinali (Medicine Use Review), finalizzato, in via sperimentale, ad assicurare l'aderenza farmacologica alle terapie con conseguente riduzione dei costi per le spese sanitarie relative ai pazienti affetti da asma.
572. Il fondo di cui al comma 571 è assegnato alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano in proporzione alla popolazione residente ed è destinato in via esclusiva e diretta a finanziare la remunerazione del servizio reso dal farmacista.
573. Per il finanziamento del fondo di cui al comma 571 è stanziata, per l'anno 2016, la somma di euro 1.000.000.
574. All'articolo 15, comma 14, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al primo periodo, le parole: «A tutti i singoli contratti e a tutti i singoli accordi» sono sostituite dalle seguenti: «Ai contratti e agli accordi» e le parole: «percentuale fissa,» sono soppresse;
b) dopo il primo periodo sono inseriti i seguenti: «A decorrere dall'anno 2016, in considerazione del processo di riorganizzazione del settore ospedaliero privato accreditato in attuazione di quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Ministro della salute 2 aprile 2015, n. 70, al fine di valorizzare il ruolo dell'alta specialità all'interno del territorio nazionale, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono programmare l'acquisto di prestazioni di assistenza ospedaliera di alta specialità, nonché di prestazioni erogate da parte degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) a favore di cittadini residenti in regioni diverse da quelle di appartenenza ricomprese negli accordi per la compensazione della mobilità interregionale di cui all'articolo 9 del Patto per la salute sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano con intesa del 10 luglio 2014 (atto rep. 82/CSR), e negli accordi bilaterali fra le regioni per il governo della mobilità sanitaria interregionale, di cui all'articolo 19 del Patto per la salute sancito con intesa del 3 dicembre 2009, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 3 del 5 gennaio 2010, in deroga ai limiti previsti dal primo periodo. Al fine di garantire, in ogni caso, l'invarianza dell'effetto finanziario connesso alla deroga di cui al periodo precedente, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono ad adottare misure alternative, volte, in particolare, a ridurre le prestazioni inappropriate di bassa complessità erogate in regime ambulatoriale, di pronto soccorso, in ricovero ordinario e in riabilitazione e lungodegenza, acquistate dagli erogatori privati accreditati, in misura tale da assicurare il rispetto degli obiettivi di riduzione di cui al primo periodo, nonché gli obiettivi previsti dall'articolo 9-quater, comma 7, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125; possono contribuire al raggiungimento del predetto obiettivo finanziario anche misure alternative a valere su altre aree della spesa sanitaria. Le prestazioni di assistenza ospedaliera di alta specialità e i relativi criteri di appropriatezza sono definiti con successivo accordo sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. In sede di prima applicazione sono definite prestazioni di assistenza ospedaliera di alta specialità i ricoveri individuati come "ad alta complessità" nell'ambito del vigente Accordo interregionale per la compensazione della mobilità sanitaria, sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Le regioni trasmettono trimestralmente ai Ministeri della salute e dell'economia e delle finanze i provvedimenti di propria competenza di compensazione della maggiore spesa sanitaria regionale per i pazienti extraregionali presi in carico dagli IRCCS. Ne danno altresì comunicazione alle regioni di residenza dei medesimi pazienti e al coordinamento regionale per la salute e per gli affari finanziari al fine di permettere, alla fine dell'esercizio, le regolazioni in materia di compensazione della mobilità sanitaria nell'ambito del riparto delle disponibilità finanziarie del Servizio sanitario nazionale. Le regioni pubblicano per ciascun IRCCS su base trimestrale il valore delle prestazioni rese ai pazienti extraregionali di ciascuna regione».
575. Gli accordi per la compensazione della mobilità interregionale di cui all'articolo 9 del Patto per la salute sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano con intesa del 10 luglio 2014 (atto rep. 82/CSR), sono sanciti dalla medesima Conferenza, nel rispetto degli equilibri di bilancio programmati.
576. Dalla data di entrata in vigore della presente legge, gli accordi bilaterali fra le regioni per il governo della mobilità sanitaria interregionale, di cui all'articolo 19 del Patto per la salute sancito con intesa del 3 dicembre 2009, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 3 del 5 gennaio 2010, devono essere obbligatoriamente conclusi entro il 31 dicembre 2016.
577. Le strutture sanitarie che erogano prestazioni a carico del Servizio sanitario nazionale applicano ai pazienti, residenti in regioni diverse da quella in cui insistono le strutture, le medesime regole di accesso e di erogazione delle prestazioni previste per i pazienti residenti nella regione in cui sono ubicate le strutture. Le regioni individuano, nell'ambito del contratto stipulato con le strutture sanitarie, le misure sanzionatorie da applicare alle strutture che non rispettano la presente disposizione.
578. All'articolo 1, comma 171, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, le parole: «importi tariffari diversi» sono sostituite dalle seguenti: «livelli di remunerazione complessivi diversi».
579. Il Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, avvalendosi dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), assicura, su richiesta della regione interessata, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, il necessario supporto agli enti interessati dai piani di rientro di cui ai commi da 528 a 536 e mette a disposizione, ove necessario, strumenti operativi per la presentazione del piano ed il perseguimento dei suoi obiettivi, nonché per l'affiancamento, da parte dell'AGENAS con oneri a carico del bilancio della medesima Agenzia, degli enti del Servizio sanitario nazionale per tutta la durata dei piani di rientro. Alla compensazione degli effetti finanziari in termini di fabbisogno e indebitamento netto derivanti dal presente comma, pari a 3,4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi pluriennali, di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189, e successive modificazioni.
580. Al fine di dotare il Paese di una infrastruttura dedicata ad un progetto nazionale di genomica applicata alla sanità pubblica, denominato «Progetto genomi Italia», volto alla realizzazione di un piano nazionale di implementazione medico-sanitaria delle conoscenze e tecnologie genomiche con particolare riguardo al sequenziamento, all'analisi e alla valorizzazione scientifica delle sequenze genomiche della popolazione italiana, è istituito presso il Ministero della salute un fondo denominato «Progetto genomi Italia», al quale è assegnata la somma di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018.
581. Gli atti e i provvedimenti concernenti l'utilizzazione del fondo, la progettazione e gestione del «Progetto genomi Italia», di cui al comma 580, sono adottati da una Commissione, denominata «Commissione nazionale genomi italiani», istituita con decreto di natura non regolamentare del Ministero della salute. La Commissione, di durata triennale, individua entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge il soggetto o i soggetti, pubblici o privati, che si impegnano a cofinanziare il progetto, con lettera di intenti da acquisire entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, nella misura non inferiore alle risorse destinate annualmente dallo Stato come individuate dal comma 580. Decorsi sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge senza l'individuazione di cofinanziatori del progetto, la Commissione di cui al presente comma cessa le proprie funzioni relazionando al Ministro della salute sulle circostanze che hanno impedito la realizzazione del progetto.
582. Le risorse di cui all'articolo 2-ter, comma 3, del decreto-legge 29 marzo 2004, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2004, n. 138, e le risorse di cui all'articolo 2, comma 307, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, annualmente stanziate sui pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della salute, sono assegnate dal Ministero della salute direttamente al Centro nazionale trapianti per lo svolgimento delle attività di coordinamento della rete trapiantologica.
583. Le risorse di cui all'articolo 12 del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 207, e all'articolo 5 del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 208, annualmente stanziate sui pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della salute, sono equamente ripartite destinando il 50 per cento alle regioni e il 50 per cento al Centro nazionale sangue per le attività di coordinamento della rete trasfusionale.
584. A seguito dell'effettivo trasferimento al Servizio sanitario regionale delle funzioni in materia di assistenza sanitaria ai soggetti ospitati presso le residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (REMS), alle regioni a statuto speciale sono trasferite le somme loro assegnate in sede di riparto della quota vincolata del Fondo sanitario nazionale per gli anni 2012, 2013, 2014, 2015, di cui all'articolo 3-ter, comma 7, del decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio 2012, n. 9.
585. E' autorizzata la spesa di 1 milione di euro per l'anno 2016, di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018 e di 1 milione di euro annui a decorrere dall'anno 2019 in favore dell'Istituto Giannina Gaslini di Genova.
586. Gli indennizzi dovuti alle persone danneggiate da trasfusioni, somministrazioni di emoderivati o vaccinazioni, in base alla legge 25 febbraio 1992, n. 210, riconosciuti dopo il 1º maggio 2001, demandati alle regioni, in attesa del trasferimento dallo Stato delle somme dovute, vengono anticipati da ogni regione agli aventi diritto.
587. A decorrere dall'anno 2016, le dotazioni di bilancio in termini di competenza e di cassa relative alle missioni e ai programmi di spesa degli stati di previsione dei Ministeri sono ridotte per gli importi indicati nell'elenco n. 2, allegato alla presente legge.
588. Ai fini del concorso al raggiungimento degli obiettivi programmati di finanza pubblica, gli stanziamenti di bilancio iscritti a favore della Presidenza del Consiglio dei ministri sono ridotti per l'importo di 23.002.000 euro per l'anno 2016, di 21.756.000 euro per l'anno 2017 e di 18.006.000 euro a decorrere dall'anno 2018, come indicato nell'elenco n. 3, allegato alla presente legge.
589. Al fine di razionalizzare e ridurre i costi delle strutture tecniche del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri, l'Unità tecnica - Finanza di progetto, di cui all'articolo 7 della legge 17 maggio 1999, n. 144, è soppressa e le relative funzioni e competenze sono trasferite al medesimo Dipartimento. Il Dipartimento, per lo svolgimento delle funzioni trasferite e di quelle esercitate a supporto del Nucleo di consulenza per l'attuazione delle linee guida per la regolazione dei servizi di pubblica utilità, previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 novembre 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio 2009, può avvalersi complessivamente di un massimo di diciotto esperti in materia di investimenti pubblici e finanza di progetto. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definiti i requisiti professionali, i criteri per l'attribuzione degli incarichi, la durata, le cause di incompatibilità e il trattamento economico degli esperti. I richiami all'Unità tecnica - Finanza di progetto contenuti in atti normativi devono intendersi riferiti al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica. Dall'attuazione della presente disposizione non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
590. Al fine di garantire, senza soluzione di continuità, la prosecuzione delle attività concernenti l'allertamento, il monitoraggio e il coordinamento operativo del sistema nazionale di protezione civile nonché l'adempimento degli impegni derivanti dall'articolo 3 del decreto-legge 28 gennaio 2014, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2014, n. 50, nelle more del rinnovo della contrattazione integrativa riguardante il personale della Presidenza del Consiglio dei ministri, continuano a produrre effetti le disposizioni in materia di riconoscimento delle integrazioni al trattamento economico accessorio di cui al comma 7 del medesimo articolo 3 del decreto-legge n. 4 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 50 del 2014, nel limite di spesa di 1,5 milioni di euro, a valere sui pertinenti stanziamenti del bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri.
591. Nell'ambito del programma «Regolazione giurisdizione e coordinamento del sistema della fiscalità» della missione di spesa «Politiche economico-finanziarie e di bilancio», le dotazioni finanziarie iscritte sul capitolo 3845 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze sono ridotte di 40 milioni di euro per l'anno 2016, di 70 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018 e di 100 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2019. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono rideterminati i compensi spettanti ai centri autorizzati di assistenza fiscale in misura tale da realizzare i risparmi di spesa di cui al periodo precedente.
592. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 47, secondo comma, della legge 20 maggio 1985, n. 222, relativamente alla quota destinata allo Stato dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), è ridotta di 10 milioni di euro a decorrere dall'anno 2016.
593. L'articolo 41, comma 16-sexiesdecies, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, è abrogato a decorrere dal 1º gennaio 2017.
594. A decorrere dal 1º gennaio 2017 è istituito un fondo con una dotazione di 5 milioni di euro annui in favore delle regioni a statuto ordinario confinanti con l'Austria o con la Svizzera per la riduzione del prezzo alla pompa della benzina e del gasolio per autotrazione nelle aree di confine. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, sono definite le modalità di ripartizione del fondo tra le regioni interessate.
595. Il Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, è ridotto nella misura di 2 milioni di euro per l'anno 2016.
596. A decorrere dall'anno 2016 cessano i trasferimenti erariali in favore delle regioni a statuto speciale previsti dall'articolo 34, comma 4, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e dall'articolo 72, comma 3, del regolamento di cui al d.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, concernenti gli indennizzi di usura derivanti dall'uso dei mezzi d'opera.
597. All'articolo 201, comma 1-bis, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, la lettera g-bis) è sostituita dalla seguente: «g-bis) accertamento delle violazioni di cui agli articoli 80, 141, 143, commi 11 e 12, 146, 167, 170, 171, 193, 213 e 214, per mezzo di appositi dispositivi o apparecchiature di rilevamento».
598. A titolo di ristoro per le maggiori spese sostenute dagli enti locali della Regione siciliana in relazione all'accoglienza di profughi e rifugiati extracomunitari, è autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per l'anno 2016. Con decreto del Ministro dell'interno, da adottare di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definite le modalità di riparto delle risorse di cui al presente comma.
599. Al comma 1 dell'articolo 1-bis del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 34, le parole: «15 dicembre 2015» sono sostituite dalle seguenti: «15 dicembre 2016».
600. Al fine di assicurare la razionalizzazione delle risorse finanziarie disponibili e l'ottimizzazione dell'impiego del personale nei procedimenti in materia di cittadinanza, immigrazione e asilo, quota parte delle risorse di cui all'articolo 9-bis della legge 5 febbraio 1992, n. 91, connesse alle attività istruttorie di competenza del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione e resesi disponibili a seguito di riassegnazioni nel corso dell'anno, individuata con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, può essere destinata alla corresponsione dei compensi per prestazioni di lavoro straordinario del personale del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'interno, anche in deroga alla normativa vigente. Con il medesimo decreto si provvede all'autorizzazione delle prestazioni di lavoro straordinario del personale interessato.
601 - 671. (omissis)
672. (comma abrogato dall'art. 28 del d.lgs. n. 175 del 2016)
673 - 674. (omissis)
675. (comma abrogato dall'art. 43, comma 3, d.lgs. n. 97 del 2016)
676. (comma abrogato dall'art. 43, comma 3, d.lgs. n. 97 del 2016)
678 - 688. (omissis)
688-bis. Anche per l'esercizio 2016, per le
sole regioni che nell'anno 2015 abbiano registrato indicatori annuali di
tempestività dei pagamenti, calcolati e pubblicati secondo le modalità
stabilite dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 settembre
2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 265 del 14 novembre 2014,
tenendo conto di quanto disposto dall'articolo
4, comma 4, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, con un valore
inferiore rispetto ai tempi di pagamento di cui all'articolo
4 del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, e successive
modificazioni, sono valide le disposizioni di cui al comma 2, dell'articolo
40, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, con riferimento alla
copertura degli investimenti autorizzati.
(comma introdotto dall'art. 10,
comma 3, legge n. 160 del 2016)
689 - 708. (omissis)
da 709 a 712. (commi dei quali è cessata l'efficacia ai sensi dell'art. 1, comma 463, legge n. 232 del 2016)
711 - 712. (omissis)
712-bis. Per l'anno 2016 le regioni, le
province autonome, le città metropolitane e le province conseguono il saldo
di cui al comma 710 solo in sede di rendiconto e non sono tenute
all'adempimento di cui al comma 712.
(comma introdotto dall'art. 9,
comma 1, legge n. 160 del 2016)
712-ter. Per l'anno 2016,
nel saldo di cui al comma 710 non rilevano
gli impegni del perimetro sanitario del bilancio, finanziati dagli utilizzi del risultato di amministrazione relativo alla gestione sanitaria formatosi nell'esercizio
2015
(comma introdotto dall'art. 9,
comma 1, legge n. 160 del 2016)
713. (omissis)
714. Fermi restando i tempi di pagamento dei
creditori, gli enti
locali che hanno presentato il piano di riequilibrio
finanziario
pluriennale o ne hanno conseguito l'approvazione ai sensi
dell'articolo 243-bis del testo unico di cui al decreto
legislativo
18 agosto 2000, n. 267, prima dell'approvazione del
rendiconto per
l'esercizio 2014, se alla data della presentazione o
dell'approvazione del medesimo piano di riequilibrio
finanziario
pluriennale non avevano ancora provveduto ad effettuare il
riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi di
cui
all'articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 23 giugno
2011, n.
118, possono rimodulare o riformulare il predetto piano,
entro il 31
maggio 2017, scorporando la quota di disavanzo risultante
dalla
revisione straordinaria dei residui di cui all'articolo
243-bis,
comma 8, lettera e), limitatamente ai residui antecedenti al
1º
gennaio 2015, e ripianando tale quota secondo le modalità
previste
dal decreto del Ministero dell'economia e delle finanze 2
aprile
2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 89 del 17
aprile 2015.
La restituzione delle anticipazioni di liquidità erogate
agli enti
di cui al periodo precedente, ai sensi degli articoli
243-ter e
243-quinquies del citato testo unico di cui al decreto
legislativo n.
267 del 2000, è effettuata in un periodo massimo di trenta
anni
decorrente dall'anno successivo a quello in cui è stata
erogata
l'anticipazione. A decorrere dalla data di rimodulazione o
riformulazione del piano, gli enti di cui ai periodi
precedenti
presentano alla Commissione di cui all'articolo 155 del
medesimo
testo unico di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000
apposita
attestazione del rispetto dei tempi di pagamento di cui alla
direttiva 2011/7/UE del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 16 febbraio 2011.
(comma così sostituito dall'art.
1, comma 434, legge n. 232 del 2016)
714-bis. Gli enti locali che hanno presentato
il piano di riequilibrio finanziario pluriennale o ne hanno conseguito
l'approvazione ai sensi dell'articolo 243-bis del testo unico delle leggi
sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto
2000, n. 267, con delibera da adottarsi dal Consiglio dell'ente entro la
data del 30 settembre 2016, possono provvedere a rimodulare o riformulare il
piano stesso, fermo restando la sua durata originaria e quanto previsto nel
comma 7 dell'articolo 243-bis del medesimo
decreto legislativo n. 267 del 2000, per tenere conto dell'eventuale
disavanzo risultante dal rendiconto approvato o dei debiti fuori bilancio,
anche in deroga agli articoli 188 e 194 del decreto legislativo n. 267 del
2000. Dalla adozione della delibera consiliare discendono gli effetti
previsti dai commi 3 e 4 dell'articolo 243-bis del testo unico delle leggi
sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 267 del
2000.
(comma introdotto dall'art. 15,
comma 2, legge n. 160 del 2016)
715 - 718. (omissis)
719 e 720. (commi dei quali è cessata l'efficacia ai sensi dell'art. 1, comma 463, legge n. 232 del 2016)
721. Decorsi trenta giorni
dal termine stabilito per l'approvazione del rendiconto di gestione, in caso
di mancata trasmissione da parte dell'ente locale della certificazione, il
presidente dell'organo di revisione economico-finanziaria nel caso di organo
collegiale, ovvero l'unico revisore nel caso di organo monocratico, in
qualità di commissario ad acta, provvede, pena la decadenza dal ruolo di
revisore, ad assicurare l'assolvimento dell'adempimento e a trasmettere la
predetta certificazione entro i successivi trenta giorni. Nel caso in cui la
certificazione sia trasmessa dal commissario ad acta entro sessanta giorni
dal termine stabilito per l'approvazione del rendiconto di gestione e
attesti il conseguimento dell'obiettivo di saldo di cui al comma 710, si
applicano le sole disposizioni di cui al comma 723, lettere e) e f). Sino
alla data di trasmissione da parte del commissario ad acta, le erogazioni di
risorse o trasferimenti da parte del Ministero dell'interno relative
all'anno successivo a quello di riferimento sono sospese e, a tal fine, il
Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato provvede a trasmettere
apposita comunicazione al predetto Ministero.
(comma così modificato dall'art.
1, comma 464, legge n. 232 del 2016)
722 - 734. (commi dei quali è cessata l'efficacia ai sensi dell'art. 1, comma 463, legge n. 232 del 2016)
735 - 998. (omissis)
999. La presente legge, salvo quanto diversamente previsto, entra in vigore il 1º gennaio 2016.